(1915, Jesi – 2007, Jesi)
La sua è una produzione sterminata: pittore a tempo pieno ha sterminato in giro per le Marche, e fuori regione probabilmente migliaia di opere in cinquant’anni di produzione. Per questo e per il suo rifiuto verso ogni inquadramento e vincolo, è impossibile ricondurre la sua poetica a riferimenti temporali e storico artistici. Non aderisce, infatti, nel corso della sua vita, a movimenti, tendenze, o correnti in campo artistico, né la sua ricerca è condotta su linee e cicli predefiniti sul piano teorico e/o stilistico o tematico: in gran parte delle sue opere, sia acquerelli che oli, il confine tra figurativo e non figurativo è veramente esiguo, addirittura in alcuni dipinti le due anime convivono, pur contrapponendosi in modo anche violento; mentre i soggetti spaziano da paesaggi, a temi religiosi, ad elementi di matrice informale.

Nasce nel 1915 a Jesi, e vive con i nonni materni. Frequenta saltuariamente la scuola fino alla terza elementare ed incomincia a disegnare già dall’età dei cinque anni. Emigra in Argentina nel 1929, raggiungendo il padre lì stabilitosi. Nel frattempo, studia diverse lingue, tra cui lo spagnolo, il francese, l’inglese e il tedesco, coltivando la pittura da autodidatta. Nel 1935 torna in Italia per studiare e dedicarsi alla pittura, affidato alle lezioni private di diversi maestri. Ha difficoltà a trovare un lavoro stabile, a causa della sua opposizione al regime fascista, così apre un piccolo emporio, dove vende i suoi quadri ed altre merci per sbarcare il lunario. Si dedica, intanto, allo studio della storia dell’arte ed allo scoppio della guerra lavora come traduttore per i tedeschi ed in seguito per gli alleati.

Dal 1954 inizia a partecipare a diversi concorsi, mostre collettive, ed ex tempore nei centri della regione Marche ed al di fuori, ottenendo vari riconoscimenti. Nel 1956 allestisce la sua prima personale, ed espone a Milano, Venezia e Roma. Nel 1967 espone al circolo cittadino di Jesi per il veglione di Carnevale, con ospite la cantante Mina, che acquista ben tre opere dell’artista e di cui Giuliani esegue un ritratto come omaggio. All’inaugurazione di una sua personale in Ancona, anche Valeria Moriconi acquista un’opera. Nel 1975 gli viene conferita l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica. Nel 1974, a 59 anni, si iscrive e si diploma all’istituto d’arte e frequenta, in seguito, il corso di scultura di Valerio Trubbiani all’Academia di Belle Arti di Macerata, dove si diploma a pieni voti. Gli viene conferita la cittadinanza benemerita per la grande passione con sui si è dedicato all’attività artistica, svolta con disinteresse e spontaneità, ottenendo importanti riconoscimenti a livello regionale e nazionale, e che onora il nome della sua città natale alla quale lo lega un profondo legame di affetto.

Nel 2003 tratteggia a pennarello su un foglio il volto di Cristo, sullo sfondo la città di Jesi: questo sarà il suo ultimo disegno. Muore nel 2007 all’ospedale di Jesi, dopo aver combattuto per cinque anni contro una malattia motoria degenerativa che gli impediva di dipingere.

fonte: https://picenumart.com/