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Enzo Bartolozzi

"Mostra Personale"

LIBRO DELLE VISITE
La mostra si è conclusa il 30/11/2015

Biografia


Enzo Bartolozzi nasce a La Spezia il 5 agosto 1922. Alla fine dell’’800 il nonno paterno, Domenico Severino Bartolozzi, originario di Monsummano (PT), dopo aver esercitato in Maremma l’arte dei butteri, aveva avviato una impresa di trasporti con cavalli, e si era trasferito dalla Toscana in Liguria per partecipare ai lavori della realizzazione dell’Arsenale Militare Marittimo della Spezia. Dal figlio di lui, Emilio, nasce Enzo, primo di cinque fratelli (1). Enzo frequenta le scuole elementari dagli “Evangelisti” e dopo l’avviamento vorrebbe intraprendere la carriera d’artista, ma non ci sono i soldi necessari. L’arte è considerata un’attività non remunerativa e il ragazzo viene presentato e assunto come apprendista disegnatore, allo Stabilimento Termomeccanica della Spezia, già Officine Cerpelli: nel contempo frequenta, ancora adolescente , lo studio del pittore Giuseppe Caselli.
Il 25 luglio del 1942 Bartolozzi parte militare ma la salute cagionevole e la sua qualità di esperto in progettazione di macchinari lo restituiscono al lavoro civile già durante la guerra.
La sua famiglia vive sfollata a Corniglia, il terzo paese delle Cinque Terre (SP); qui trascorre gli ultimi mesi del periodo bellico e qui incontra Ara, una giovane alta e mora che sposerà nel 1948 (2). Per recuperare le scuole interrotte, studia privatamente da macchinista navale. Nel frattempo disegna e dipinge. Fa esperienza di tecniche pittoriche frequentando i pittori L. Gozzi e N. Navarrini ; con quest’ultimo collabora alla decorazione della chiesa di Nostra Signora della Salute a La Spezia. Nei primi giorni dello stesso anno nasce la figlia Daniela che l’artista ritrae in punta di penna, mentre, muovendo i primi passi trascina un cavallino di pezza (5). Per quanto interessato anche all’espressione pittorica, dal 1956 inizia ad prendere passione per il bianco e nero, soprattutto attraverso il mezzo espressivo dell’incisione, nella quale l’opera dell’artista non si limita alla semplice realizzazione grafica ma interviene in prima persona nella produzione finale del lavoro, operando in un vero laboratorio di stamperia autonomamente attrezzato. Nel suo studio prepara personalmente le lastre, ne cura la corrosione acida fino a pervenire all’intensità di segno desiderata, manualmente le inchiostra e le ripulisce, le stampa nel suo torchio a mano, sceglie il tipo di carta, la giusta imbibizione di questa,valuta la riuscita in varie “prove d’artista” fino al risultato più soddisfacente. E’ una tecnica nella quale la manualità e la sperimentazione si fondono magistralmente con l’istinto. La soddisfazione dell’artista non è fatto immediato, rapidamente concludente, ma è frutto di lunga, paziente, sapiente elaborazione. Sensazioni moderne espresse con lente metodiche antiche.
Nel 57 accetta senza indugio una interessante proposta di lavoro alla Worthington di Milano per cogliere l’occasione di frequentare ambienti utili al suo progresso artistico. Milano è una città che lo attrae: si ha modo conoscere artisti e galleristi, critici d’arte e maestri. C’è la possibilità di frequentare l'Accademia "Cimabue", e di visitare la Pinacoteca recentemente rinnovata che contiene, tra le altre, opere dei maggiori artisti italiani del primo Novecento, fra cui Boccioni, Braque, Carrà, De Pisis, Marino Marini, Modigliani e Morandi, nomi sempre ricorrenti nel suo parlare d’arte.
A Milano conosce e frequenta l’incisore Enrico Gaudino (6), Ernesto Treccani , il critico Raffaele De Grada, incontri che determineranno una profonda mutazione della sua espressività artistica: ” …le opere di questo periodo rappresentano la grande transizione …….la stagione non formale di Bartolozzi ha le sue origini proprio allora quando scomparvero le tracce di una rispondenza pigra e asettica al vero e quando il passaggio "dalla realtà naturale alla visione poetica" è avvenuto all'insegna di una nuova architettura dei contenuti e di moduli inediti per orchestrare e suggerire le "impressioni".” (7).
Ogni anno l’artista si concede una vacanza con la famiglia in un grazioso borgo della riviera ligure: la piccola, deliziosa Bonassola,con la sua spiaggia raccolta, la chiesetta sullo sperone di roccia protesa verso il largo, il castello con l’orologio che scandisce le ore, i suoi tranquilli e fedeli ospiti estivi. Anche al mare le amicizie che coltiva sono frutto della sua passione per l’arte. Qui conosce e frequenta Silvano Filippelli, , politico, regista teatrale, critico d'arte, (Livorno 1919 - 1977) che definisce le sue opere ”scrupolose ed affettuose impressioni in cui la delizia del segno è mitigata dalla severità della ricerca di un effetto di compostezza” .
A Bonassola incontra spesso anche l’amico Mauro Discovolo (8) con il quale nel 1963 espone a Genova al “ Centro artistico della Gioventù Italiana “.
L’attività grafica e pittorica procedono incessantemente con una produzione che si distacca sempre più nettamente dalla descrizione figurativa, per liberarsi in segni e coloriture dettati dalla sua prepotente e instancabile manualità.
Il bianco e nero che così profondamente lo attrae si concretizza anche nella produzione di moltissimi disegni a china
La mostra personale del 1968 alla Galleria “Il Brandale” di Savona è introdotta
dal pezzo critico di Stelio Rescio: “Un incisore che non ha formule” , dove si legge,
tra l’altro: ” La sua forza, intanto, è il sapersi rifiutare a qualsiasi cristallizzazione,
per cui non rimane prigioniero di una formula ritornante e reiterata.… caratterizzante in lui è la disposizione, la spinta a un’asciuttezza e concentrazione espressive
che sono segno non solo di maturità, ma di una probità che rifugge da ogni complicità con il < fruitore >…”
Diversi anni di lavoro sono dedicati all’acquaforte, per la quale inventa e sperimenta le più disparate tecniche per imprimere nella lastra i suoi “segni”; seguono poi negli anni ’70 – ’80 , le calcografie monotipo, opere ottenute con i procedimenti sperimentati per il bianco e nero , ma prodotte in esemplare unico a colori. All’inizio degli anni ‘80 si lascia travolgere dagli “strappi”, grandi opere in carta, ottenute da una matrice calcografica da lui stesso creata e quindi lacerata in strisce e ricomposta in un armonioso caos che la sua istintiva capacità di generare equilibrio dall’apparente disordine, rapidamente conclude. Dice l’artista a questo proposito, nell’intervista rilasciata a Marzia Ratti in occasione della Personale alla Palazzina delle Arti in La Spezia (9)
Ratti :” Com’è avvenuto il passaggio dalla grafica alla pittura scultorea che ha elaborato all’inizio degli anni ’80?
Bartolozzi :” Credo che l’elemento scatenante sia stato uno dei miei soliti colpi di rabbia.
Ratti :” Allude al cupio dissolvi che l’assale quando non è completamente soddisfatto dei suoi risultati?
Bartolozzi :” Si, il preludio alle Frantumazioni è stata la distruzione di un quadro che avevo preparato per la prima mostra a Castelnuovo. Ho cominciato a strappare, rompere, spezzettare, ma quando ho visto per terra quel bel mucchio di carta colorata ho pensato di non gettarlo via, di farlo rivivere nuovamente.”
Le creazioni che porta sulla carta nascono dal bisogno di liberare una forza interiore irrefrenabile. Può lavorare incessantemente per ore; l’attività è praticamente compulsiva, tanto che arriva a scrivere di suo pugno, sulla parete bianca dello studio, il motto : “faccio, disfaccio, rifaccio” che da solo lascia percepire l’onda travolgente della sua necessità di espressione. E’ il braccio che porta il gesto artistico, con una spontaneità e una libertà creativa che non conoscono limiti.
Il tempo delle rappresentazioni figurative su tela e su carta definitivamente tramonta per lasciare il passo all’invenzione di tecniche sperimentali e, per l’epoca, assolutamente innovative. Gli anni ’90 sono totalmente dedicati alle frantumazioni in striscia, nelle quali ricompone, attraverso brandelli lacerati in carta o tela, forme geometriche dalla percettibilità cangiante, mutevole . Create nell’ambiente cupo e ristretto dello studio d’artista contengono, una volta esposte in grandi spazi, esplosioni di colore inimmaginabili, bisognose di un’attenta osservazione.
I lunghi anni trascorsi nella sperimentazione di forme espressive sempre diverse sfociano talvolta nell’intimo rammarico di non aver saputo mantenere un filone creativo e una forma pittorica o grafica costante. Un cruccio incomprensibile per chi ne apprezza i lavori, che hanno apparenza diversa ma costante manifestazione dell’amore per la ricerca di un metodo atto a comunicare le sue percezioni, ad espellere dal proprio corpo, attraverso la creatività artistica, le tensioni psicologiche, le angosce esistenziali sempre mitigate dalla profonda partecipazione alla bellezza del creato. La natura lo affascina e lo rasserena. La possibilità di risiedere in un tranquillo comune di campagna casualmente offertagli dal destino, lo arricchisce di intima quiete.
Gli ultimi anni di vita lo vedono sempre insieme alla moglie Ara in lunghe passeggiate mattutine sulla spiaggia di Marina di Carrara, mentre le sue opere vengono esposte a Ostenda (Belgio) presso la Piretti Art Gallery(10) e al Casino Kursaal, a Nottingam (Gran Bretagna) alla Manhattan Gallery e in Germania a rappresentare la sua città natale, La Spezia, in occasione del gemellaggio con la città di Bayreuth nel 2004 (11).
E’ questo l’ultimo anno in cui riesce a lavorare. Il suo lavoro si concentra nelle “trame colorate”, grafici in unico esemplare a gessetto graffiato, nei quali ancora una volta dà sfogo alla sua inesauribile necessità di esprimersi per mezzo dell’arte.
La sua vita si spegne nell’agosto del 2005 nella sua casa in Castelnuovo Magra(SP).


Recensioni


Una contraddizione della vita artistica italiana, che è oggi tra le più ricche di mostre-premi e di iniziative locali, consiste nella scarsa capacità di riflettere, da parte delle maggiori manifestazioni nazionali ed internazionali e del mercato artistico dei grandi centri, la varietà e la complessità delle esperienze figurative, gli sforzi di tanti giovani e meno giovani che lavorano in provincia.
Per cui a sentire soltanto la voce di certa critica, il panorama artistico italiano si riduce a pochi nomi e a correnti ben definite nell'ambito di un gusto internazionale. Senza fare della demagogia, rispettando cioè il signi¬ficato dei valori più autentici e rappresentativi che necessariamente non pos¬sono nel giro di pochi anni essere poi tanti, sbaglierebbe tuttavia chi volesse isolare certe
“punte" e non prestasse attenzione alle molte voci sincere che costituiscono il tessuto caratteristico dell'Arte di un periodo.
L'opera di Enzo Bartolozzi, è frutto del lavoro tenace ed appassionato di molte stagioni.
Il fatto è che Bartolozzi, impiegato tecnico in una fabbrica meccanica deve strappare il tempo per l'incisione e la pittura alle ore che si vorrebbero dedicate al riposo; eppure nulla vi é di dilettantesco nella sua fatica. Si vedano anzitutto le acqueforti: Bartolozzi ha cominciato ad incidere relativa¬mente tardi, dopo la sua venuta a Milano dalla nativa La Spezia, nel 1957. Ricordo le sue prime acqueforti dal'segno sottile, secco, arabescato; fiori dalla lieve trama, interni lineari, nature morte racchiuse in un contorno senza sbavature, periferie un poco fiabesche. Sembra che nell'acquaforte Bartolozzi abbia trovato subito il mezzo espressivo più adatto alla sua natura che è lirica ed incisiva ad un tempo. I fogli si sono accumulati e accanto alle prove lineari troviamo esemplari più elaborati, con effetti di chiaroscuro (fiori, brughiera ed altri). Le opere di pittura, accentuano il tono drammatico e l'atmosfera vaga¬mente matissiana delle stampe lascia il posto a suggestioni di tipo espressio¬nista. I disegni a carboncino rappresentano il momento intermedio, di più diretta ricerca sul vero, tra il modo lineare-decorativo delle acqueforti e le sottolineature espressioniste dei dipinti.
Da questi brevi accenni la personalità del Bartolozzi appare ricca di spunti autentici e di pregevoli risultati. La serietà, la modestia e la passione del nostro amico, gli faranno fare, ne sono certo, ancora molto cammino.

Ernesto Treccani, ottobre 1960


Mostre


ESPOSIZIONI PERSONALI

1960 Livorno - Casa della Cultura
1962 La Spezia - Galleria La Cornice
1963 Genova - Centro Art. G. I.
1964 Firenze - Saletta del Fiorino
Lerici (SP) - Galleria La Medusa
1965 Portovenere (SP) - Galleria Lo Scoglio
1966 Macerata - Studio L'Arco
1967 Cremona - Galleria Ass. Art. Prof.Ti
La Spezia - Galleria Mazzoni
1968 Savona - Galleria II Brandale
Millesimo (SV) - Galleria S.Gerolamo
Albisola Mare (SV) -Galleria Albacapo
1969 Taranto - Galleria Nuova Taras
Albisola Mare (SV) - Circolo Artisti
Millesimo (SV) - Galleria S. Gerolamo
1971 Genova - Galleria Il Vicolo
1972 Venezia - Galleria Venezia Viva
Albisola Mare (SV) - Galleria L.4
1973 Livorno - Studio La Stamperia
Udine - Galleria Segno Grafico
1974 La Spezia - Galleria Il Minotauro
1975 Genova - Interkomm Gallery
1976 Roma - Galleria Arti Visive
La Spezia - Studio D'Arte 74
1977 Brescia - Galleria La Fontana
1978 Roma - Galleria Forma studio
1979 La Spezia - Galleria Il Gabbiano
1982 La Spezia-Galleria Il Gabbiano
1983 La Spezia - Galleria Le Pleiadi
Castelnuovo Magra (SP) - Palazzo del Comune
Chiavari - Studio Fluxia
La Spezia - Galleria Il Gabbiano
1985 Genova - Galleria La Polena
1986 Verona -Galleria Studio la Città
1987 Vezzano (SP) - Pinacoteca Comunale
1989 La Spezia - Galleria Il Gabbiano
1990 Genova - Circolo Culturale Ilva
1992 Ostenda (Belgio) -Piretti Art Gallery
Gand (Belgio) - Lineart
1993 Bologna - Arte Fiera 93
1994 Ostenda (Belgio) - Piretti Art Gallery
Ostenda (Belgio) - Casino Kursaal
1996 Castelnuovo Magra (SP) - Palazzo Comunale
1999 La Spezia - Palazzina delle Arti
2003 Nottingham (Gran Bretagna) Manhattan Gallery
2004 Bayreuth (Germania) Municipio Nuovo
2011 Castelnuovo Magra (SP) – Palazzo Civico - Retrospettiva

ESPOSIZIONI COLLETTIVE

1948 Roma - 1° Mostra Nazionale d’Arte e di Ritrovati Tecnici
dei Lavoratori dell’Industria (premiato)
1949 Roma - 2° Mostra Nazionale d’Arte e di Ritrovati Tecnici
dei Lavoratori dell’Industria (secondo premio per il progetto di copertina dei Manuali della
Gazzetta per i Lavoratori)
1950 Lerici (SP) - II Premio Nazionale Pittura Golfo della Spezia
1952 Roma - 5° Mostra Confindustria (premiato)
1955 Marina di Carrara (MS) - Mostra del Paesaggio Marino
Roma - Mostra Confindustria (premiato)
1957 Milano - XX Biennale Nazionale (premio acquisto)
1958 Parma - I Biennale Nazionale di pittura e disegno
Avezzano (AQ) - Premio Nazionale Arti Figurative
Bozzolo (MN) -V Mostra Città di Bozzolo
1959 Cremona - Mostra Nazionale Grafica Italiana d'Arte
Milano - Mostra Nazionale Milano d'oggi e le Città Lombarde
Avezzano (AQ) - X Premio Nazionale (premiato per l'incisione)
Milano - II Salone I.D.I.T
Verona - II Salone I.D.I.T.
Vicenza - II Salone I.D.I.T.
Pesaro - II Salone I.D.I.T.
Pontremoli - Il Salone I.D.I.T.
Monza - Premio d'incisione Anselmo Bucci
1960 Avezzano (AQ) - XI Premio Nazionale Arti Figurative
Roma - Mostra Confindustria (premiato)
1961 La Spezia - XI Premio Nazionale Golfo Della Spezia
Avezzano (AQ) - XII Premio Nazionale Arti Figurative
Roma - Mostra Confindustria (premiato)
1962 Avezzano (AQ) - XIII Premio Nazionale Arti Figurative 1963
Venezia -V Biennale Incisione Italiana
Taranto - I Biennale Incisione Contemporanea in Italia 1963
Torino - III Salone I.D.I.T.
Torino - Galleria Codebo
Auronzo di Cadore (BL) - Premio Nazionale Il Gallo D'Oro
San Donato Milanese (MI) - Mostra della Resistenza - Pittura
Caorle (VE) - Biennale di Pittura
Prato (FI) - Premio Città di Prato
1964 Savona - I Rassegna della Pittura Ligure
Ancona - Premio Marche 1964
Pistoia - I Mostra Sala Ghibellina
Milano - Premio La Parete
1965 Cecina (LI) - Premio Italia '44 (premiato per l'incisione)
La Spezia - XIII Premio Nazionale Golfo della Spezia
Milano - III premio Nazionale Cinisello Balsamo
Reggio Emilia - II Premio Nazionale G. Scalarini
Genova - II Premio Nazionale G. Scalarini
Taranto - Il Biennale Incisione Contemporanea in Italia
San Severino Marche (MC) -I Rassegna Nazionale Arte Sacra
San Benedetto del Tronto (AP) -VI Premio Nazionale San Benedetto del Tronto
Suzzara (MN) - XVIII Premio Nazionale Suzzara
Nova Milanese (MI) - Mostra XX Anniversario della Resistenza
Viareggio (LU) - I Premio Nazionale Charitas
Savona - Premio Italia 1943-45
1966 Ravenna - IV Salone I.D.I.T
Forlì - IV Salone I.D.I.T.
Cittadella (PD) - I Biennale Incisione Italiana
Suzzara (MN) - XIX Premio Nazionale Suzzara
1967 Bolzano - Il Biennale (premiato per la pittura)
Cremona - Monteverdiana
Ancona - Premio Marche
Milano - Mostra d'Arte Contemporanea alla Rotonda della Besana
Sestri Ponente (GE) - XVI Premio Sestri (premiato per l'incisione)
Cantù (CO) - I Premio Nazionale Bianco e Nero
Viareggio (LU) - Il Premio Nazionale Charitas (premiato per l'incisione)
Piombino (LI) -1 Concorso Nazionale Il Galileo (premiato per l'incisione)
Taranto - III Biennale Incisione Contemporanea
Viareggio (LU) - Mostra d'Arte Bottega dei Vageri (premiato per l'incisione)
1968 Cairo Montenotte (SV) -VI Premio pittura
Mondovì (CN) - incontro con l'Arte d'Oggi
Grottammare (AP) - V Premio Nazionale (premiato per l'incisione)
Ancona - Mostra Internazionale Arte Grafica
Montebelluna (TV) - I Premio Internazionale di Grafica
Firenze - Premio Nazionale Arte e Sport
Roma -VIII Biennale Nazionale d'Arte Sacra Contemporanea (premiato)
Bologna - Biennale Nazionale d'Arte Sacra Contemporanea
Milano - Biennale Nazionale d'Arte Sacra Contemporanea
1969 Piacenza - Mostra d'Arte Sacra S. Maria di Campagna (premiato)
Cittadella (PD)- II Biennale Incisione Italiana
Thiene (VI) — XI Premio Nazionale Città di Thiene
Bolzano — III Biennale
Gussago (BS) — V Premio Gussago (premiato per la grafica)
1970 Faenza (RA) — III Biennale Arte Grafica Contemporanea
Firenze — Palazzo Strozzi — II Biennale Internazionale di Grafica
Alba Adriatica (TE) — Premio Nazionale Marino Mazzacurati
Forlì —VI Premio Biennale Cassiano Fenati
Taranto — IV Biennale Incisione Contemporanea in Italia
Gussago (BS) —VI Premio Nazionale di Pittura
1971 Sassari —VII Mostra Nazionale di Incisione
1972 Faenza (RA) — IV Biennale Arte Grafica Contemporanea
1973 Cuneo — Premio Cuneo Incisione
Kóln (Germania) — Italienisches Kulturinstitut Mostra Incisione
1974 Castelnuovo Magra (SP) —V Biennale di Grafica (premiato)
Venezia — 20 Incisori al Centro Internazionale della Grafica
Firenze — VIII Mostra Nazionale Arte Sport
1975 San Marino — XIII Premio di Pittura Castello di Olnano
1976 Mulhouse (Francia) — Biennale Europea della Grafica
1977 Rovigo — Mostra Incisori Veneti Palazzo Roncali
1978 Bolzano — Fiera Internazionale
1979 Sarzana (SP) — Luni Arte '71 Sala della Repubblica
1981 Ameglia (SP) — I Mostra di Grafica
1982 Livorno — I Biennale Incisione originale L. Servolini
1985 Pordenone — Aspetti dell'Incisione Italiana Contemporanea alla Galleria Sagittaria
Bologna — Arte Fiera
Basilea (Svizzera) —Arte 16
San Terenzo (SP) — Mostra d'Arte Castello di San Terenzo
1986 Basilea (Svizzera) — Arte 17
La Spezia — Arte Insieme
1987 Chiavari (GE) — La Qualità Persistente — Pittori Liguri a Chiavari
Verona —Mostra Ecologica U.N.E.S.C.O.
1989 Rovigo — Aspetti dell'incisione Italiana Contemporanea Palazzo Roncale
1990 Genova Sampierdarena — Rassegna Incisione Ligure Contemporanea
Bagnacavallo (RA) — Incisione Millenovecentonovanta
1991 Osimo (AN) — Il segno inciso
Chiavari (GE) — III Rassegna Incisori Liguri Palazzo Rocca
Chieri (TO) — Rassegna Incisori Liguri
1993 La Spezia – (Centro Allende – Sala Dante) Mostra Nazionale di Pittura "a-mare"
1994 Gent (Belgio) — Lineart'94
1996 La Spezia — Generazioni a Confronto Galleria Civica
2004 San Donato di Val di Comino (Frosinone) “Itineranze” VIII Mostra D’arte Contemporanea
La Spezia - CAMeC , “ Trait-d’union” opere e artisti contemporanei
2012 La Spezia - CAMeC , “Superfici sensibili” dialoghi con il supporto.







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