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Grazia Margherita Eleonora Siclari

"Le Faghe (le streghe fatate)"

LIBRO DELLE VISITE
La mostra si è conclusa il 21/12/2012


Risiede e lavora a Reggio Calabria in Via Dei Monti, trav. Calogero, 19
e-mail: grazia.siclari@tiscali.it ; grazia.siclari7@gmail.com
recapiti telefonici: 349.6718697 --- 329.1052899
Sito web: http://www.terrasenzaconfine.com/1/grazia_siclari_1706739.html http://www.terrasenzaconfine.com/1/foto_gallery_1384328.html

Grazia Margherita Eleonora Siclari è nata nel 1958 a Reggio Calabria (RC) e ha frequentato il Liceo Artistico di Reggio Calabria. Già all'età di sedici anni svolge il primo lavoro su commissione. Da lì inizia la sua esperienza più che trentennale nel campo del disegno. Nonostante gli svolgimenti del suo linguaggio, è rimasta legata all'utilizzo dei materiali grezzi. Da qualche anno lavora la fibra di fico d'india e la scorza del bergamotto per creare monili, espressione di un dichiarato piacere per la pittura.


Mostra (collettiva) di pittura “Città di Condofuri” 29/12/1995, a cura della Soc. Coop. La Ginestra.
•Mostra (personale) di pittura e poesie, “ L'Ombra Fantasma” - Il tema della mostra percorre, simbolicamente, il cammino della donna verso l'Auto-Emancipazione – tenutasi presso la saletta Evangelica Battista, Reggio Calabria dal 27/05/2000 al 3/06/2000. Introduzione di Sandra Angelovska.
•Segretaria e collaboratrice della Galleria d'Arte “Il Grifo” da Giugno 2001 a Giugno 2002
•Mostra (personale) di pittura e poesie in lingua italiana – lette dagli attori dell'Accademia del Dialetto “Il Grifo”- dal 27/06/ 2001 al 31/08/2001, presso la Galleria “Il Grifo”, Reggio Calabria.
•Partecipazione al Concorso di Pittura da Studio “Castello Santo Niceto”- IV edizione, Motta San Giovanni, 2001.
•Partecipazione alla Collettiva di pittura “ Festa dell'Autunno” 2001, a cura dell'Amministrazione Comunale di Scilla.
•Logo “Ponte sullo Stretto” creato per il Periodico “Punto Città” di Villa San Giovanni
•Bozzetto per Manifesto e ricerca storico-archeologica per la Manifestazione “Vivere e Amare Santo Stefano” , Coop. Demetra, Gambarie d'Aspromonte. Dal 1° al 2/05/2004.
•Bozzetto per Manifesto e ricerca storica su siti archeologici dell'area Aspromontana, per la IV edizione della Fiera dell'Artigianato e dell'Enogastronomia, a cura della Coop. Demetra, Gambarie d'Aspromonte, dal 13 al 15/08/2004.
•Bozzetto per Manifesto, ricerca e collaborazione con la Coop. Demetra per la V edizione della Fiera dell'Artigianato e dell'Enogastronomia “Calabria: Terra Madre di Cultura”. Dal 13 al 16/08/2005, Gambarie d'Aspromonte.
•Mostra (Personale) di Artigianato Pittorico, Piazzetta degli Artisti, Reggio Calabria. Dal 17 al 19/ 12/2005
•Bozzetto per Manifesto (divenuto logo) per la VI edizione della Fiera dell'Artigianato e dell'Enogastronomia “Calabria: Terra Madre di Cultura”, Gambarie d'Aspromonte, dal 12 al 15/08/2006.
•Mostra (Personale) di Artigianato Pittorico con introduzione musicale a cura di: Bruno Panzera (mandolino), Domenico Calabrò (chitarra), Sergio Morfea (piano); tenutasi presso la Sala Consiliare del Comune di Campo Calabro, dal 26 al 31 agosto 2006.
•Mostra Personale di Artigianato Pittorico “In Viaggio” (un percorso tra le diverse culture del mondo, elaborato attraverso vari materiali, tipici della terra di Calabria), presso la Casa delle Culture di Cosenza; con il Patrocinio del Comune di Cosenza e Della Casa delle Culture. Introduzione musicale con brani composti dall'artista, a cura di: Bruno Panzera (chitarra/mandolino), Mirko Onofrio (sax/fiati), Sergio Morfea (piano/chitarra). Dal 3 all'11 Novembre 2006.
•Mostra Personale di Artigianato Pittorico “Canti di Colore”, ispirata a “Le Vie Dei Canti” di Bruce Chatwin, tenutasi presso la Sala Visalli della Biblioteca Comunale P. De Nava, dal 25 Giugno al 5 Luglio 2007. Presso la Sala Giuffrè della Biblioteca Comunale P. De Nava a cura della Coop. MED2000, la Soc. Consortile “Promedia”, la Dirigente del settore Cultura, Immagine ecc. Dott.ssa Maria Luisa Spanò, l'Assessore ai Beni Culturali Dott.ssa Antonella Freno, del comune di Reggio Calabria, si è tenuto l'incontro con l'artista, proiettando un filmato con la descrizione di alcune fasi della lavorazione di alcune opere, supportato da un'introduzione musicale composta dall'artista in collaborazione con il musicista Bruno Panzera che ne ha curato l'esecuzione.
•Mostra in collaborazione con l'artista Jalal Habach, tenutasi presso la libreria “Universalia” di Reggio Calabria, con l'intervento musicale di : Bruno Panzera (chitarra), Salvatore Familiari (chitarra battente), Marco Modica (violino). Dal 22 Dicembre 2007
al 30 Aprile 2008.
•Mostra di ritratti (Personale) “Non Toccare Mia Sorella”, ritratti di donne dal ruolo cruciale. - Libreria “Universalia”, Reggio Calabria. 8 Marzo 2009
•Co-Fondatrice e Presidente dell'Associazione Culturale Multietnica senza scopo di lucro “Terra Senza Confine”
•Bozzetto per il Manifesto – Cartellone del Teatro Fuorisquadro di Caulonia
•13 Marzo 2010. Piccola esposizione di tele intarsiate e monili in fibra di fico d'india, all'interno della presentazione del progetto “ImmigrArte – Immigrazione di ieri e di oggi attraverso il dialogo, la musica, il teatro, il confronto...” a cura dell'Associazione Culturale Multietnica “Terra Senza Confine” , tenutasi all'Istituto d'Arte “Alfonso Frangipane” di Reggio Calabria, con il partenariato dell'Assessorato alle politiche giovanili della Provincia di Reggio Calabria; con la collaborazione della compagnia del Teatro Fuorisquadro di Caulonia, Anna Foti responsabile del gruppo 227 di Amnesty International, del Professore Ezzat Hassa mediatore culturale, dei musicisti Bruno Panzera (chitarra), Ilario Cavallo (percussioni). Nell'ambito della presentazione è stato proiettato il “U Stisso Sangu” del regista Francesco Di Martino, il quale è intervenuto in video-conferenza per rispondere alle domande degli studenti. 13 Marzo 2010
•28-29-31 Maggio 2010. Prosecuzione del progetto ImmigrArte – Minori migranti, diritti violati. In collaborazione con l'Istituto d'Arte “A. Frangipane” di Reggio Calabria. Relatori: Dott.ssa Anna Nucera, dirigente scolastico, Anna Foti giornalista, Eduardo Lamberti Castronuovo editore RTV.
•Dal 20 al 27 ottobre 2010. Prosecuzione del progetto ImmigrArte – Quando gli stranieri siamo noi. Lezioni di Clandestinità. In collaborazione con la Biblioteca “De Nava” di Reggio Calabria. Relatori: Claudio Cordova(giornalista e scrittore), Guido Leone ex-dirigente provveditorato agli studi RC, Dott.ssa Anna Nucera, Anna Foti( giornalista, referente Amnesty International), Dott. Lamberti Castronuovo (Editore RTV), Daniela Dominici (Referente Bottega Sud “Altromercato”)
•17 luglio 2011. All'interno della manifestazione “Nomadi per Decreto”, tenutasi nei locali della Cooperativa Rom 1995 si è svolta la mostra collettiva di Grazia Siclari insieme agli artisti Taciana Coimbra e Gopal Saha
•Lezioni di disegno dal vero e tecniche pittoriche – in corso (Associazione Culturale Multietnica “Terra senza confine” di Reggio Calabria (RC)


•Bibliografia Pan Arte n°8 – 1979
•Cultura e Mezzogiorno a cura di Franco Vallone, Editrice Pan Arte, Firenze - 1980
•“ Intarsi di Grazia Siclari”, Calabria Sconosciuta a cura di Minella Bellantoni, ottobre 2001
•Intervista sull'Artigianato a cura della redazione di RTV, nell'ambito della V edizione della Fiera dell'Artigianato e dell'Enogastronomia, “Calabria: Terra Madre di Cultura”, Gambarie d'Aspromonte, agosto 2005.
•“Il tratto unico di Grazia Siclari”, su il Quotidiano di Calabria a cura di Vincenzo Repaci, 10 settembre 2006.
•“Un viaggio per il mondo partendo dall'Aspromonte” su Gazzetta del Sud a cura di Luisa Lombardo, 12 luglio 2007.
•“I Diari di Bruce Chatwin diventano arte figurativa” su il Quotidiano di Calabria a cura di Claudia Bova, 9 luglio 2007
•Partecipazione, in qualità di pittrice-decoratrice, alla trasmissione “Il Salotto dell'Editore” condotto dal Dr. Eduardo Lamberti Castronuovo editore di RTV. 14/02/2009
•“Terra Senza Confine” L'ntegrazione e l'arte, su Calabria Ora a cura di Natia Malaspina, 17/09/2009.
•“Immigrazione di ieri e di oggi” Sabato la presentazione. -su Calabria Ora, 11 Marzo 2010
•A scuola di Multiculturalità – su Calabria Ora a cura di natia Malaspina – 15 Marzo 2010
•“L'integrazione raccontata a colori” Gazzetta del Sud a cura di Eleonora Delfino – maggio 2010
•“L'integrazione inizia a scuola” Calabria Ora a cura di Francesco Russo – maggio 2010



Dapprima cominciai a rompere gli argini.
Non vi era un motivo preciso, diciamo che lo sentivo come impulso irrefrenabile.
Poi, intesi che era l'inizio della mia vocazione.
La mattina presto mi portavo nei pressi degli argini – costruiti, in argilla secca, la sera prima, da tutti gli uomini del posto - . Rimanevo in attesa, nascosta dietro arbusti di oleandro bianchi e rossi, finché il luogo dove sorgevano gli argini, non veniva abbandonato. In fretta, quasi correndo, per non sprecare tempo prezioso, mi avvicinavo agli argini con un bulino, cominciavo a togliere i mattoni.
A volte, erano greche vuote che si riflettevano a rettangoli il paesaggio circostante; altre volte costruivo, rompendo, veri e propri cerchi, grandi e piccoli, intersecandoli come fossero stati di argilla fresca.
I rimasugli li lasciavo lì, a terra. Una sfida ai volti duri e agli sguardi inferociti.
La vecchia signora che abitava accanto al mio giardino, mi sorrideva incoraggiandomi :
<< Avanti, avanti così. Sarà la tua fortuna. >> -
Poi volgeva il viso ai boschi lontani e canticchiava.
La mia impresa mattutina la ringalluzziva e, sorniona, mi rivolgeva grandi gesti con le mani in aria come se suonasse una musica.
Da giovane – si vociferava – aveva fatto tanto di quei quattrini che per il resto della sua vita si era goduta, e si godeva tutt'ora, una sfaccendata e allegra esistenza. Invitava gente mai vista, nei paraggi, a feste della durata di giorni e giorni, arrostendo interi quarti di manzo e usandone le interiora per esorcizzare tutti i presenti dai malevoli epiteti dei vicini. Nessuno aveva mai saputo come si era procurata la sua fortuna. Di lei si diceva che possedesse intraprendenza e abilità; sia nel convincere che nel fiutare le buone occasioni ma, come donna di fatica, bé quello no, proprio era adatta.
Perciò tutti si erano convinti che avesse truffato un “pollo” o, forse, aveva approfittato della debolezza o della disperazione di qualche vecchio signore, costretto in solitudine. Oltretutto rideva spesso, di un riso ingiurioso, senza coprirsi la bocca. Con irrispettosa ilarità.
Eppure mi capiva. Era la sola.
La mattina la scorgevo dietro i vetri della sua finestrella azzurra, la tazza di metallo in mano a sorseggiare il suo caffè diluito con burro fuso, zucchero e polpa di banana. Quando incontrava il mio sguardo alzava in aria la tazza augurandomi la vittoria.
Fu così, rompendo gli argini, che facemmo amicizia. A volte si avvicinava e indicava, col bastone, l'angolo di un mattone oppure il centro di esso poi proseguiva verso i boschi col suo carico d'anni sulle spalle.
Al ritorno aveva sempre le braccia e le gambe freneticamente in movimento, come una giovanetta.
<< Com'è andata? >> - si informava attenta, lanciando sguardi verso gli argini smerlati.
<< Bene! Bene! Bene! >> -
Saltellando e ridendo spariva dietro l'uscio azzurro e ocra della sua casa.
Quanto durò quel primo momento, l'inizio della mia rottura degli argini?
Direi poco.
Un giorno venne da me il primo. Mi pose un piatto di pesci freschi davanti:
<< Bene! >> disse, sorrise e andò via.
Non riuscivo a capire, lo seguì fin sulla porta e lo vidi ammiccare, con un mezzo sorriso, all'indirizzo della mia vicina; proseguendo poi per la via, vistosamente eretto come il palo di una scopa.
In seguito fu un susseguirsi di leccornie, cornici intagliate, panieri intrecciati, scarpe fatte a mano, stoffe...regali incomprensibili, sempre più abbondanti, man mano che il mio rompere gli argini diveniva frenetico e irrefrenabile.
Ormai ero arrivata a intervenire, come distruttrice, pochi attimi dopo la messa a punto degli argini.
Divenne non più un dispetto, piuttosto una conquista.
Mentre essi finivano, poggiando l'ultimo mattone, io già da un pezzo ne avevo rotto, intagliato e divelto quasi la metà. Dovevano cominciare daccapo, senza sosta, e io con loro.
Il vantaggio, in poco tempo, fu dalla mia parte; gli altri abitanti mi porgevano acqua, frutta e ogni ben di dio. Se pioveva mi riparavano con un ombrello, col freddo mi gettavano una coperta sulle spalle. Poco a poco mi aiutarono nel lavoro di demolitrice.
Prima furono i bambini, con scherzi e risa, a porgermi attrezzi per rompere o tagliare; poi i vecchi. Mi sorridevano circospetti come a chiedere permesso, a un mio cenno di assenso divenivano i più alacri a rompere gli argini con ingegno.
Alla fine arrivarono le donne, capeggiate dalla mia vicina. I vestiti sgargianti e i piedi nudi, quasi danzando.
Ogni loro gesto equivaleva a uno sfregio vistoso ai muraglioni alti degli argini.
Se un curioso ci avesse osservati, dalla cima degli alberi, lontani a infittire i boschi, avrebbe immaginato una festa gioiosa, anche se troppo concitata, simile a un alveare in fermento.
Giunse il momento in cui mi ritrovai a fronteggiare l'ultimo uomo che deponeva l'ultimo mattone, mentre già io ne intaccavo il primo, dell'ultima colonna, alla base.
Ci fronteggiammo ostili, pronti alla lotta; già in procinto a soffiarci in volto grida e latrati.
Quando , alle nostre spalle, cominciò a risuonare il calpestio ritmico dei piedi che danzavano e, alto, nell'aria si alzò il canto della nostra vittoria
<< Giusta è la lotta di coloro che sapranno ricostruire! >>.










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