Presentazione mostra
Ci sono luoghi che sono sempre esistiti, esistono ed esisteranno per sempre. I luoghi misteriosi dei quali tanti hanno parlato e che pochi hanno visto. Sono in continuo divenire, sempre diversi, mai uguali. Incantevole la loro bellezza, che tanti volevano raccogliere, senza però mai riuscirci. Per poterla ammirare bisogna essere liberi dal desiderio di possederla. Entrare in un gioco di perpetuo movimento dell'attimo che sfugge, trasformandosi in un punto fermo che lo osserva.
Nell'anno 2013 ho avuto la fortuna di abitare in pieno centro a San Gimignano, immergendomi nella natura incontaminata delle colline e respirando una particolare atmosfera che conteneva un mix delle idealizzate e nostalgiche memorie del passato lontano, la semplicità della vita quotidiana della gente e frammenti di cultura moderna. Mi ha colpito particolarmente la bellezza degli affreschi di Bartolo di Fredi alla chiesa della Collegiata. Mi sono ispirata alle sue immagini raffiguranti la Genesi e, nel 2015, ho creato una serie di dipinti di piccolo formato, contemplando l'idea del luogo misterioso e celato, da dove tutto ha avuto inizio e dove tutto alla fine ritornerà. Un luogo a-temporale e a-spaziale, che possiamo trovare fuori solo dopo averlo trovato prima dentro di noi.
Biografia
Nata nel 1984 a Klaipeda, Lituania. A sedici anni, entra nell’Art Study Guboja per studiare disegno e pittura accademica. Amante dell’arte, della letteratura e della storia, con la voglia di unificare queste sue tre passioni, decide di iscriversi all’Accademia delle Belle Arti di Vilnius nella specializzazione Storia, Teoria e Critica dell’Arte. Conseguita la laurea (con il titolo di tesi ''Le peculiarità della ricezione dell'Arte contemporanea''), lavora come copywriter nel settore pubblicità ed organizzazione eventi. Dal 2009 il destino la porta ad essere sempre più presente in Italia dove inizia a collaborare come corrispondente per alcune riviste lituane. Le barriere che si presentano a causa della diversità delle lingue tra due paesi la spingono a rivalorizzare l’universalità del linguaggio delle immagini. Una serie di coincidenze in un momento particolare della vita la portano ad incontrare la nota pittrice marchigiana Grazia Carminucci. Per un paio d'anni frequenta il suo studio artistico a San Benedetto del Tronto dove riscopre l'uso dell'acquerello e, grazie ai suoi preziosissimi consigli, raffina l'innata capacità per la pittura iperrealista. Comincia a partecipare a mostre collettive, inizialmente con l'associazione ProArte e poi come pittrice indipendente. Nel 2014 si trasferisce a Firenze dove prosegue il suo cammino artistico.
"Credo che l'arte deve attrarre con la sua forma. Guardando un'opera d'Arte, l'uomo non dovrebbe arrovellarsi il cervello cercando di indovinare che cos'è e perché. Guardando non dovrebbe pensare ma intuire, sentire. Esattamente così, come guardando un simbolo, il cui significato si apre lentamente scavando nell'inconscio. L'opera va letta a strati, viene riconosciuta a strati e si rivela a strati. Un simbolo non offre un concetto preciso ma agisce come uno specchio che riflette il livello di Coscienza del ricercatore. L'Arte non e' creata per la mente, ma per il Cuore, e ancora più precisamente per l'anima, dove regnano non i sensi ma le sensazioni.'' - Viktorija Skafaru
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