Biografia
Stefano Sardelli (Poggibonsi, 1981), di formazione autodidatta, collabora negli anni con i Maestri di consolidata fama, dai quali apprende le più svariate tecniche di pittura e scultura.
Fin dall'adolescenza l'istinto creativo è predominante, l'inizio è con l'argilla; poi con il disegno, forte è la ricerca incessante di tecniche, materie, supporti, colori, che fanno di lui uno sperimentatore instancabile.
Attraversa con il suo lavoro le più conosciute avanguardie artistiche, pur rimanendo fedele alla sua matrice Pop, nella quale si identifica pienamente; nel 2010 scopre quello che ad oggi è il suo linguaggio principale e conosciuto, ovvero l'utilizzo della plastica. Le opere attuali, denominate "Plasticromie", sono istallazioni di materie plastiche in nylon colorate all'origine, le quali, applicate ad un telaio in legno, formano il suo veicolo artistico che viene amalgamato attraverso combustioni; la plastica, ovvero la tavolozza di colori che causa la "naturale lucentezza" della materia, e la combustione con cui viene trattata diventa un connubio di grande matericità e luce caro all'artista
Studio: Via Raffaello 12, Poggibonsi
tel. 3398974736
stefanosardelli@alice.it
Eventi espositivi principali
1994 - Premio Poggio al Vento (Siena)
2008 - Colori in Emersione Expoart (Caserta)
2009 - Arte Fiera (Reggio Emilia)
Personale "Coloration" (Monteriggioni)
2010 - Mostra personale (Lignano Sabbiadoro, Udine)
Mostra personale "Castellarte" (San Sano, Siena)
2011 - 20 Premio Nazionale G.Gronchi presso il centro per l'arte Otello Cirri (Pontedera, Pisa)
Premio internazionale Wart "Award for art" (Casole d'Elsa, Siena)
2012 - Vernice Art Fair (Forlì)
"Corleone" mostra per l'Associazione "Libera" presso il Centro d'arte Caselli (Siena)
Collettiva presso Palazzo Medici Riccardi (Firenze)
Collettiva "Verso lo Zenith" presso Castello Carini (Palermo)
2013 - personale "Scarti d'Autore" presso Sala Rossa (Siena)
Personale "Colori ad alta quota" (Abbadia San Salvatore)
"Librartis" (Chiusi)
"Incontrarte" presso Museo Civico naturalistico Adolfo Klitsche de La Grange (Allumiere, Roma)
2014 - "Librartis", Mostra internazionale sul libro d'artista (Wonzoh, Cina)
Personale "Estro" presso Corte dei Miracoli (Siena)
Realizzazione del drappellone per il Palio di Siena
"A cavallo dell'anno" presso Museo Santa Maria della Scala (Siena)
2015 - "Librartis" mostra internazionale del libro d'artista, presso Keane University (U.S.A.)
Arte Padova
"Il paesaggio compreso" presso Museo del paesaggio (Castelnuovo Berardenga, Siena)
"Otto finestre sull'arte" presso palazzo Chigi Zonadadari (Siena)
"Astratti Estrosi" presso Palazzo Malaspina (San Donato in Poggio)
2016 - "Incontrarte" presso Museo archeologico di Allumiere (Roma)
Collettiva "Arazzi Estrosi" prezzo Palazzo Guadagni (Firenze)
Personale "Pop&Fire" presso Studio Medina (Roma)
Personale "Anima ardente" presso Palazzo del Bargello (Gubbio)
Recensioni
Stefano Sardelli, artista della provincia senese (Poggibonsi), lavora con materiali plastici di riciclo dal 2010 compiendo una sintesi linguistica che, nata da una spiccata sensibilità pittorica di matrice pop americana dall’evidente gusto anni ’80, si definisce negli anni in un processo compositivo capace di estrarre dalle materie plastiche abbandonate una personale idea di “immagine”. Sinteticamente l’azione pittorica di Sardelli è un gioco di distribuzione di masse plastiche che si contengono nello spazio fisico del telaio, creandone una nuova palpabilità. I loro colori ed i loro volumi si riequilibrano sviluppando quel distacco tra la reale materialità d’uso delle plastiche ed una ripercussione di matrice più narrativa e divulgatrice. Ogni sua opera, sottoposta ad un incessante processo di reificazione, rivendica una specificità profonda che non è mai un atto di inconsapevolezza quanto un riconoscimento di quello che può essere la realtà ed il suo continuo sviluppo.
Dott. Antonio Locafaro
Plasticromie
Da ormai alcuni anni il mio modo di esprimermi nel l’arte è attraverso l’utilizzo della plastica.
Quelle opere che oggi amo chiamare “ Plasticromie”, credo di essere arrivato qui per una evoluzione naturale dei miei cicli pittorici, scultorei ed anche per una maturazione interiore in cerca di una propria strada e di un proprio linguaggio.
Queste opere nascono col preciso intento di esaminare le varie qualità espressive della materia, partendo da una cosa che mi fa stare bene “il colore”, che viene messo in luce attraverso ciò che non è solo cromia, ma anche forma, superficie e supporto.
Sottolineando uno stile molto personale e diverso rispetto ad altri artisti che hanno lavorato con le combustioni, vivendo un contesto contemporaneo dove l’arte deriva da un qualcosa di vissuto precedentemente con altre funzioni, ma il cui fine è quello di una ricerca storica ed introspettiva che attraverso l’artista ed il suo operato evidenzia l’idea dei concetti che vuole esprimere, trattando le tematiche più disparate e comuni della vita.
La volontà principale è quella di mettere in risalto “L’Anima Ardente” della mia personalità, che non è altro che l’anello di congiunzione tra il modo di pensare da Artista e la realtà della vita quotidiana, la volontà di osare andando alla ricerca della PASSIONE intesa come massima espressione del vivere la vita, “oltre il colore” dove tutto è innaturale ma vero, pungente, una tavolozza inusuale ma ricca e corposa; come la plastica troppo innaturale “forse”, ma vera.
Non mi prefiggo mai dei limiti quando nel silenzio del mio studio mi trovo davanti tutto ciò di cui ho bisogno, ovvero un cavalletto, un telaio ed i miei attrezzi di lavoro, mi sento libero di dire la MIA a modo MIO, facendo rimbombare tutto ciò che ho dentro.
Ma appunto devo avere qualcosa dentro, che fa accendere la miccia e che mi faccia partire con una nuova opera, spesso la voglia è proprio quella di scoprire mondi fantastici e senza senso, che si animano via via che l’opera prende forma, a tal punto che certe volte credo che l’azione del gesto abbia un movimento come fosse gestito da un istinto incontrollabile non riconducibile al mio volere, probabilmente è proprio quello ho dentro che in assoluta autonomia prende forma attraverso le mie mani.
