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Lorenzo Belardi
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email: zina78@libero.it
Nato a Firenze il 31 Gennaio del 1978, fin da piccolo si percepisce che l’arte sarà parte integrante della sua vita.
La musica è la prima forma d’arte che si manifesta in lui: inizia a suonare la chitarra all’età di soli nove anni e, col passare degli anni, si accosta ad un altro strumento che tuttora suona e attraverso il quale meglio esprime la sua passione musicale, il basso elettrico.
L’amore per la musica si affievolisce leggermente quando iniziano a manifestarsi in lui le prime avvisaglie di un’altra forma d’arte, la pittura.
Inizialmente partecipa a questo nuovo mondo solo come spettatore, frequentando mostre, leggendo biografie di artisti e documentandosi ed osservando molto di quello che è stato dipinto; finchè un giorno avverte il bisogno di acquistare del materiale per dipingere e in quello stesso pomeriggio nasce la sua prima opera, un mare in tempesta.
Quel pomeriggio ha segnato in lui un significativo cambio di vita; ora la pittura scorre nelle sue vene in tutto ciò che fa, compenetrandosi e correndo di pari passo con l’altra sua passione, quella per la musica…
La pittura che lo appassiona maggiormente e dalla quale trae notevole fonte d’ispirazione è quella degli impressionisti, soprattutto Claude Monet e Vincent Van Gogh; ma all’origine della sua vena pittorica si colloca principalmente Jackson Pollock, artista del quale conosce ogni singola opera.
Prova inoltre un grande interesse per l’Astrattismo, avvicinandosi a maestri che restano dei capisaldi della pittura italiana, ovvero: Vinicio Berti, Guglielmo Achille Cavellini, Emilio Vedova, Emilio Scanavino, Arturo Carmassi, ecc…
Le dieci opere proposte da Lorenzo sono una piccola parte di quelle da lui realizzate ma offrono una panoramica abbastanza completa sul suo modo di fare pittura; sono infatti presenti dieci opere di cui sei astratte, due che si rifanno alla pittura degli impressionisti ed infine due lavori realizzati con la biro, ultimi citati ma non in ordine di importanza; molto forte è infatti la valenza affettiva che questi ultimi rappresentano per l’artista, poiché la sua espressione pittorica è partita da lì, essendo le prime stravaganti forme attraverso le quali si è piano piano accostato alla pittura.