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Giorgio Sebastiano Giusti

"Mostra personale"

LIBRO DELLE VISITE
La mostra si è conclusa il 06/08/2017

Biografia


Contatti: info@giorgiosebastianogiusti.net
Cell. 333.9906097

Giorgio Sebastiano Giusti nasce a Pavullo nel Frignano modenese il 14 dicembre del 1946.

Si iscrive nel 1961 all'Istituto D'Arte Adolfo Venturi di Modena che però abbandona senza conseguire alcun diploma, lasciando comunque nei suoi insegnanti di pittura e scultura, Vecchiati Varroni e Quartieri, un’ottima impressione.

Nel 1968 consegue diploma per l'insegnamento, frequentando un corso per corrispondenza. Nello stesso anno sotto la guida di Severo Pozzati frequenta a Bologna un corso di Cartellonistica.

Pur mantenendo intatta la passione per la pittura, assieme al fratello, per mantenersi si dedica all'artigianato d'arte.

Dal 1965 al 1978 inoltre dedica la sua attenzione anche alla musica, con il ruolo di compositore contralto e chitarrista del gruppo “I Viulan”.

Il suo innato talento artistico difeso ad oltranza e senza sottostare a regole scolastiche, nonostante le oggettive difficoltà che tale onore implicitamente comporta, lo conducono ad applicarsi interamente alla pittura a tempo pieno.

Una scelta meditata e supportata dai riconoscimenti di critica e pubblico che negli anni lo hanno sostenuto e condotto fin qui.

Oggi Giorgio Sebastiano Giusti è pittore da oltre 40 anni, e vive e lavora ancora a Pavullo, apprezzato dalla critica e dal pubblico per il suo “surrealismo onirico”, sperimenta dal 2013 le sue “versioni del realismo-espressionista” e crea un rapporto nuovo tra natura, immagine-figura e sfondo, interpretando in modo originale, la prospettiva realista moderna.

Hanno scritto di lui:
Vittorio Sgarbi
Romano Battaglia
Ettore Bencivenga
Alberto Bevilacqua
Giorgio Biondi
Beppe Breviglieri
Antonino De Bono
Maria Fortuna
Michele Fuoco
Sebastiano Grasso
Bert Kuint
Sergio Longhini
Graziano Manni
Alesssandro Mesini
Mario Monteverdi
Massimo Mussini
Riccardo Pellati
Berardo Rossi
Liliana Benatti
Corrado Vellani
Renzo Vellani
Ferruccio Veronesi
Walter Bellisi
Maria Verzelletti
Dino Villani
Maria Fortunba
Gian Marco Olivieri


Mostre


mostre Personali:
1971 - Galleria «Tre Corone» - Carpi (MO)
1972 - Galleria «Farmi 23» - Modena
1975 - Galleria «Zanardelli» - Concordia (MO)
1976 - Galleria «Il Portico» - Bologna
1978 - Galleria «Parma» - Parma
1981 - Galleria «Cortina» - Milano
1984 - Castello - Montecuccoli (MO)
1985 - Galleria «Del Popolo» - Mirandola (MO)
1987 - Galleria «La Piccola» - Bologna
1989 – Galleria «Erika-Denne» Kirchellen (Germania)
1990 - «Comune di Crevalcore» (Bologna)
1990 – Galleria «Erika Denne» Kirchellen (Germania)
1991 - «Comune di Bazzano» Bologna)
1996-97 - Galleria «Palazzo Ducale » Pavullo (Modena)
1998 - Galleria «La Rupe», Sasso Marconi (BO)
2009 - «Palazzo Ducale», Pavullo (MO) “Onirica” a cura di Vittorio Sgarbi
2009-10 - Galleria «Annovi», Sassuolo (MO)

Mostre Collettive:
1970 - Galleria «82» - Pavullo nel Frignano
1973 - Galleria «Zanardelli»
1973 - Triennale - Concordia
1974 - «Miniquadro»Mantova
1974 - Galleria «Zanardelli»
1975 - Galleria «Puccini» - Ancona
1975 - Galleria «Villa Rosa» - Rimini
1975 - «I Vangeli» esposti in: New York, Tokio, Bruxelles, Monaco, Bonn, Firenze e Roma
1976 - Instituto Culturel Italien - Grenoble
1976 - Foyles Art Gallery - London
1976 - «Artistic Form» Bologna in: Bologna, Trento, Bolzano
1976 - Antoniano - Bologna
1979 - Galleria «La Perla» Cento in: Bolzano, Genova, Ferrara, Cento
1980 - «Palazzo-Terme e Palazzo Salus » LevicoTerme
1980 - «Arcate Pavullo» - Modena
1980 - Galleria «Meneghina» Milano
1980 - Galleria «Il Pavone» - Milano
1981 - Galleria «Isola» - Milano
1981 - Galleria «Meneghina» - Milano
1981 - Galleria «Isola» (Fiume, Guttuso, Cascella, De Chirico) – Milano
1982 - Galleria «De Cristoforis» - Milano
1983 - Galleria «Meneghina» - Milano
1984 - Galleria «Meneghina» - Milano
1984 - Galleria «Treves» - Milano (Fiume, Cascella, Guttuso, Kodra, ecc.)
1984 - Galleria «Centro Tori» - Sassuolo (MO)
1984 - Galleria «Antoniano» - Bologna
1983-84 - «Il Tesoro del Bigatto» - itinerario nei comuni da Modena a S.Giovanni in Persiceto, Bologna, Ferrara, Mantova, Luzzara, Cento, Guastalla, tutta la Padusia fino a Milano.
1986 - «Museo – Fondazione – Pagani», Castellanza (MI)
1988 - Galleria «Marescalchi», Bologna
1992 – Galleria «Fontana Bottorop2» Germania
1993 – Galleria «Cafiso» Milano
1995 - « Arte Fira» Bologna
2012 - Galleria «Annovi», Sassuolo (MO)
2015 - EXPO (MI)



Pubblicazioni


COMMANDUCCI 1974
ITINERARI D’ARTE CONTEMPORANEA ED. TAIGITÙ 1975
I VANGELI ED. SALANI FI 1975
SCENA ILLUSTRATA
PRAXIS 1977
ECO D’ARTE 1975 1978 1979
BOLAFFI 1975
IL QUADRATO 1976
PRAXIS 1977
QUADRATO 1981
ARTE + ARTE 1981 82 83 84
Il TEMPO DEL BIGATTO G.Pederiali
BOTTEGA DELL’ARTE G.A.L
MONOGRAFIA presentata da Romano Battaglia 2002
CATALOGO GLI EMBLEMI DEL FATO presentato da C.Fiorini e G. Luppi 1996
CATALOGO ONIRICA presentato da Vittorio Sgarbi 2009
CONTEMPORARY ART n.OTTOBRE DICEMBRE 2015


Critica


"La follia di Giusti è di peso diverso da quanti, simulando il puro istinto, hanno rappresentato il selvaggio in arte. È la follia delle somiglianze e delle similitudini. C’è una rispondenza cosmica tra le creature e la forza del pennello riesce a convincerci di questa fratellanza che, a ben vedere, si esprime in tanti exvoto. Siamo tutti stati graziati da un miracolo: quello di essere vivi, guardando in faccia la vita anche quando è ingrata. Ah, gli occhi dei personaggi di Giusti! Credono nella potenza dello sguardo, in un ineffabile Dio oculare."
Alberto Bevilacqua
"G. Sebastiano Giusti, un pittore del XX secolo che vive al confine dell’irrealtà per insegnare ai coetanei a vivere una nuova esistenza come personificazione dei sentimenti."
Antonio De Bono
"Giorgio Sebastiano Giusti vede il mondo (nel quale con noi vive) con occhi diversi dai nostri. Capta del nostro mondo immagini, visioni e rivelazioni per noi irraggiungibili, al di sopra e al di sotto delle nostre percezioni."
Berardo Rossi
"Una pittura d’incubo oppure ricca di riflessioni, in un certo senso filosofiche, che fa di questo artista uno dei personaggi più misteriori delle sue composizioni: un personaggio che la sua fervida e tumultuosa fantasia, da sola, senza grandi sforzi e qualche forzatura magica, non sarebbe riuscito ad inventare."
Danilo Villani
"Nella pittura di Giusti le utopie dell’anima giocano a nascondino con le realtà del presente... "
Maurizio Quartieri
"In questi dipinti carichi di improvvisi colpi di scena, Giusti ci introduce progressivamente alla scoperta dei significati onirici, creando in chi li osserva attentamente una grande suspance. Il suo dipingere fluisce tra la realtà e il sogno: è come veder scorrere un grande affresco storico e umano, incontrare persone lontane nel tempo e nello spazio, rivisitare luoghi del passato.
L’arte non ha tempo; appartiene all’infinito.
Su questo sentiero del recupero di una umanità sacrificata e in parte lacerata, si è avviato Giusti, con il desiderio di spingersi oltre come gli esploratori del tempo."
Romano Battaglia
"La sua pittura dai toni cupi e sanguigni, alla quale si vuole attribuire aspetti di favola e di pulsante visionarietà, ha piuttosto un carattere sociale, di epica popolare.
Infatti essa esprime la volontà di accentuare, in una tensione di tipo espressionista, nel taglio di accese e labirintiche sinuosità e nelle sconcertante deformazioni, tratti esteriori per accedere a significati che colgono il reale a livello meno superficiale e generico.
Lievitano in queste opere immagini di morte, attraverso animali quasi mostruosi (soprattutto uccelli) con le loro insondabili forze disgreganti, dissolutrici di ogni certezza.
E non basta un certo senso di ironia per nascondere malinconiche e adombrate inquietudini."
Michele Fuoco
"C’è quindi in questi quadri un modo di pensare, all’esistenza, ai fatti, ai caratteri, alle cose, un modo non complesso, non intellettuale ma più realistico e spiccio e puntuto di quanto non si possa supporre: come se Giusti tentasse la realtà tramite il suo contrario, e parlasse in fondo con le sue chimere di quello che passa sotto al naso, spesso più assurdo e incomprensibile di un sogno."
Paolo Donini
"I dipinti di Sebastiano Giusti sono una commistione tra gusto e tematica contadina con in più una forte tendenza espressionistica di marca nordica, attratta dal pauroso e dall’orrido.
Il colore è livido, mentre il manierismo del disegno serve a incidere figure, di uomini e di animali, in una specie di apocalisse."
Sebastiano Grasso
"Oggi mi trovo a ragionare di Giorgio Sebastiano Giusti e della sua pittura anomala, bizzarra, capricciosa, fantasiosa, notturna, onirica e profondamente padana.
Tutti i suoi sogni sono davanti a noi senza furbizie e malizie, senza pudore, senza paura di una certa volgarità, confinante con la caricatura.
Le visioni di Giusti non hanno limite e non cercano di esprimersi attraverso una pittura educata; bensì selvaggia, cruda ossessionata. Autentica anche quando è brutta. C’è qualcosa di inevitabile, di necessario in questa elaborazione così varia e continua di sogni. Tutto il mondo è nel vasto territorio del Pavullo: contadini, maghi, saltimbanchi, streghe, cavalieri, che non sanno bene se abitare nella realtà o nel sogno. E anche Giusti non lo sa. Per questo è in una condizione di perenne instabilità, come chi sognando crede di vivere una esperienza reale o, vivendola, per entusiasmo e felicità, di sognarla."
Vittorio Sgarbi




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