IL SURREALISMO MAGICO DI FRANCO LASTRAIOLI
Circondati come siamo da una realtà caotica, disinteressata e non di rado violenta, rifugiarsi nel sogno diviene sempre più spesso per gli artisti un discorso privilegiato al quale lasciare spazio, non per allontanarsi o fuggire da questa realtà, ma per viverla dalla parte di noi stessi, della nostra interiorità, della nostra fantasia, che troppo di frequente vengono “bruciate” da una quotidianità anonima, priva di valori.
Dopo varie esperienze nell’ambito dell’Avanguardia, dal dadaismo alla pop-art con l’adesione al Gruppo Settanta composto da artisti, poeti e musicisti, compresa una parentesi dedicata all’informale, Franco Lastraioli ha individuato nel Surrealismo, corrente artistica nata negli anni Venti, un rinnovato percorso di ricerca all’interno del quale si muove autonomamente ed in piena libertà.
Le sue opere sono caratterizzate da un’esecuzione particolarmente minuziosa, sottolineata da una nitidezza cromatica che esalta i valori disegnativi e l’esattezza prospettica. La dimensione onirica trasfigura la realtà e ne estrapola oggetti, simboli, ricordi, trasferendoli in un territorio misterioso, in un paesaggio fiabesco dove il sogno appunto, è l’elemento conduttore.
L’artista elabora enigmatiche congiunzioni, accostamenti insoliti e strani, apparentemente assurdi che richiamano l’idea di Breton riguardo l’annullamento delle percezioni contraddittorie. Il drappo azzurro stellato appuntato sul cielo, o il cielo che si srotola, l’uccellino meccanico che becca sul davanzale, i profilati metallici in mezzo ad un prato fiorito o insieme alla frutta, le falci di luna appese a fili rossi, gli orologi che scandiscono tempi cosmici su orizzonti infiniti di paesaggi fantastici dove cielo, terra e mare si incontrano e si scambiano i ruoli e dove i protagonisti sono ombrelli, cravatte, mele o pennelli, archetipi del nostro inconscio. E ancora, porte che si aprono su meravigliosi giardini che fanno da scenario ad immaginarie quinte sospese ai fili rossi della fantasia.
Soluzioni inattese, attentamente meditate, dove le varie componenti convivono in un’atmosfera rassicurante, secondo un ordine mentale libero da qualsiasi vincolo e sono descritte mediante una sapiente tecnica pittorica fatta di equilibri perfetti, di delicate armonie esaltate da un cromatismo squillante irradiato da una luce purissima, quasi magica, che nasce all’interno del quadro per diffondersi intorno con effetti di preziosa suggestione.
L’interpretazione di Lastraioli evoca continuamente il legame dell’uomo con la natura, che è poi la vita stessa ed evidenzia il desiderio di recuperare una misura umana troppo spesso sopraffatta dalla tecnologia.
C’è un grande senso di calma e di serenità nelle sue composizioni, che non hanno niente di cupo o di conflittuale come nel Surrealismo storico, ma rimandano ad un immaginario ricco e gioioso e alla capacità di analizzare i sentimenti in profondità, di percorrere i sentieri dell’anima e di riscoprirsi bambini. Con lo spirito giocoso e ironico e con l’energia vivace e creativa che fanno delle opere di Franco Lastraioli brani di limpida poesia.
GABRIELLA GENTILINI
dal catalogo della mostra "La fantastica utopia" a cura di GABRIELLA GENTILINI, FIRENZEART GALLERY, Montespertoli, 2001
"... Franco Lastraioli si accosta al Surrealismo per offrirci la sua personale e gioiosa interpretazione di una realtà sognata, nella quale gli oggetti quotidiani assumono il ruolo di protagonisti della scena. Trasportati sulle ali della fantasia atterrano sui prati verdi del nostro inconscio, dove respirano un’atmosfera serena, illuminata d’infinito. E come per magia si congiungono tra loro, dialogano e si scambiano i ruoli, nell’equilibrio perfetto del loro esistere, con la spontaneità del gioco, con la freschezza dell’ironia..."
GABRIELLA GENTILINI
Dalla presentazione della mostra "Inno alla gioia", a cura di Gabriella Gentilini, Firenzeart Gallery, Firenze, 2-20 aprile 2005.
Dal 1957 ha iniziato un'intensa attività espositiva in tutta Italia ed all'estero con mostre personali e partecipazione ad importanti colettive. A Firenze è sempre stato presente alla galleria Numero di Fiamma Vigo. Numerosi i premi e i riconoscimenti, tra cui il Premio del Fiorino di Palazzo Strozzi a Firenze nel 1966.
Sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche, tra cui: Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, Torino, Matera, Vinci, Pieve di Cento (Bo), Regione Toscana Palazzo Panciatichi a Firenze dove ha allestito una mostra personale nel luglio 2004. Imponente la bibliografia disponibile presso Firenzeart Gallery dove ha realizzato tre recenti mostre personali: Montespertoli, 2000, Montespertoli, 2001, Firenze 2005.